martedì 22 maggio 2012

SAUVIGNON 2010 - Collio D.O.C. - Marco Felluga

...se come il sottoscritto non siete amanti di certe peculiarità del Sauvignon (miao miao..) allora vi troverete a vostro agio con questa versione più morbida e amabile...


Qui, nelle Prealpi Varesine, l'estate 2012 sembra non voglia mai arrivare. E’ vero, siamo ancora in primavera, ma solitamente in questo periodo si respira già un certo clima estivo… se non altro negli armadi, pantaloncini e magliette sostituiscono giubbotti e maglioni. Quest’anno invece, Aprile é stato decisamente piovoso e Maggio ha alternano giornate assolate ad altre più grigie e fredde, in cui si è reso necessario ri-accendere le caldaie. Il che significa bloccare tutta la mia "insaziabile" voglia di calde serata estive, passate in giardino a chiacchierare tra le bottiglie di vino e il fumo della griglia. L'altra sera però non ho resistito... niente bermuda e infradito, ma un bel felpone.. orate transgeniche sulla griglia… bruschettone con peperoni grigliati, pomodorini, acciughe, timo e limone (consigliatissimo)… patate al cartoccio e bottiglia di Sauvignon Felluga ad innaffiare il tutto.

Con questa bottiglia andiamo in una delle zone di eccellenza della viticoltura italiana, forse la più vocata in assoluto per la produzione di uva a bacca bianca, ovvero il Collio,  area collinare a ridosso del confine sloveno in provincia di Gorizia. Famosa nel mondo per la produzione di vini bianchi, con l'autoctona Ribolla, ma anche Tocai, Pinot, Chardonnay, Sauvignon ecc.. Un territorio unico dislocato tra il mare e le montagne, caratterizzato da un suolo argillo-sabbioso.

Qui la viticoltura ha origini antiche e tra i suoi produttori più grandi e celebri spicca sicuramente il nome dei Felluga. Non solo il celebre Livio ma anche la cantina di Marco Felluga, dove si produce vino da oltre un secolo, ed oggi é giunta alla quinta generazione con Roberto. Qui si pratica una viticoltura che incrocia la tradizione e la modernità, in grado di gestire 100 ettari vitati e una produzione di circa 600.000 bottiglie, suddivise in due realtà produttive, la Marco Felluga con le viti ubicate nei comuni di  Farra, San Floriano, Oslavia e Cormòns e la Russiz Superiore, con le viti che circondano la cantina, situata nella località di Russiz Superiore, nel comune di Capriva del Friuli.

Il vino che ho acquistato e scolato é un Sauvignon 2010, della cantina Marco Felluga, acquistato per circa 10 euro. Prodotto con il 100% di uve Sauvignon, viene vendemmiato manualmente ad inizio settembre, a cui segue la diraspatura, la macerazione a freddo e la pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata in vasche di acciaio, dove il vino vi rimarrà per altri 6 mesi sui lieviti, a cui segue un ulteriore mese di affinamento in bottiglia. Gradazione alcolica del 13%vol.

Nel bicchiere rispecchierà a pieno le caratteristiche che ci si aspetta da un Sauvignon. Giallo paglierino con riflessi dorati, trasparente e luminoso. Il naso é di discreta intensità, fresco e rotondo, colpisce subito per delicatezza e pulizia, con sensazioni dolciastre che richiamano la frutta esotica. Ma questo é solo l'inizio mi verrebbe da dire, sono soprattutto le note erbacee e vegetali a farsi sentire… sambuco, fiori di bosso, salvia, ortica e peperone giallo. Vino di buona struttura, riempie bene la bocca, sapido e aromatico, con una spiccata vena acida che conferisce alla beva buona freschezza. Nell'insieme il vino é ben equilibrato e armonico, con un interessante finale minerale e dal retrogusto agrumato.

Pur non essendo un fanatico del Sauvignon bianco, devo ammettere che questa versione “no legno” di Felluga sa farsi apprezzare per freschezza e piacevolezza alla beva. Un vino ben fatto, preciso, pulito ed equilibrato. Forse eccessivamente tecnico, ma qui dipende un po’ dai vostri gusti… se come il sottoscritto non siete amanti di certe peculiarità del Sauvignon (miao miao..) allora vi troverete a vostro agio con questa versione più morbida e amabile, se invece vi piacciono i toni più accesi e spiccati, allora questo è un vino un po’ troppo rifinito.
 
Gastronomicamente si è lasciato bere con disinvoltura in abbinata al pesce grigliato, ma devo ammettere che ci stava ancora meglio con il bruschettone a base di peperoni, acciughe e timo.

Buon rapporto qualità/prezzo e buona bevuta quindi… anche se, a lanciare l’amo nel Collio, si possono indiscutibilmente pescare bottiglie migliori… (Princic, Terpin e compagnia…).

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