lunedì 12 settembre 2011

PASSERINA 2010 - Marche I.G.T. - Villa Angela - Velenosi

...ma dove sono le particolarità, gli spigoli, l'acidità e il carattere?? Tutto qui.. é un posto di lavoro a tempo indeterminato come casellante (chiedo scusa alla categoria), stipendio assicurato (che é già una buona cosa) ma emozioni zero.


Ogni tanto può capitare di dare un occhio in cantina e accorgersi che, bevi-bevi, si é rimasti senza vino. Nel mio caso a scarseggiare é il vino bianco, evidentemente la calda estate ne ha favorito la bevuta al posto dei rossi, così mentre mi trovavo a fare la spesa ho sostato qualche minuto nel reparto enoteca, alla ricerca di un vino sotto le dieci euro da stappare in serata durante un aperitivo con amici.

E che ti becco? La selezione Villa Angela della Velenosi Vini, la rinomata cantina marchigiana gestita da una delle più importanti e conosciute donne del vino, ovvero Angela Velenosi, che se mi passate il paragone,  per carattere e carisma possiamo definirla la Marcegaglia del vino..insomma.. un vero carro armato, una come si dice che sa il fatto suo e punta decisamente in alto.

Così decido di acquistare questa bottiglia di Passerina, vino che per caratteristiche organolettiche riscuote sempre successo durante le cene estive con gli amici. Doveroso quindi, per capire meglio cosa aspettarci da questa Passerina, parlare un po' della Velenosi, perché questo vino rispecchia appieno il carattere e l'anima di questa cantina.

Attiva da quasi 30 anni (quindi piuttosto giovane) l'azienda fondata da Angela ed Ercole Velenosi é cresciuta velocemente, diventando oggi una delle più conosciute e grandi "industrie" del vino marchigiano. La cantina di Ascoli Piceno e i suoi vigneti (circa 135 ettari), producono oggi 1.500.000 di bottiglie, con un trand di crescita costante. Il segreto di questo successo "aziendale" é da ricercare nella capacità di coniugare vini molto moderni e internazionali (vogliamo usare il termine omologati? ci può stare ma sarei cattivello...) puntando però su vitigni storicamente radicati nel territorio. Quindi la vasta  gamma di vini prodotti sono tutti tipicamente marchigiani, dal Pecorino al Rosso Piceno, dal Verdicchio dei castelli di Jesi al Lacrima di Morro d'Alba ecc... alla base tanta modernità, marketing e dinamismo, sia nella tecnica di coltivazione che di produzione, oltre ad una fitta rete commerciale che ha permesso all'azienda di arrivare in tutto il mondo, partendo però da Ascoli Piceno e dal suo terroir, offrendo così una vasta gamma di vini a buon mercato ma qualitativamente validi, fino ad arrivare ad alcune eccellenze, come il loro celebre e multipremiato Rosso Piceno Superiore "Roggio del Filare".

Diciamo che la Velenosi ci ricorda un po' come tipologia di cantina "I Feudi di San Gregorio" di cui abbiamo già avuto modo di parlare in più di una occasione in questo blog. Tutto bene quindi? Si e no... tagliamo la testa al toro e fatemi dire subito quello che penso. I vini prodotti, sono ben fatti, piacioni e ruffiani, sono vini che rappresentano un territorio ben definito, ma spiace dirlo, quando li bevete di quel terroir troverete ben poco. Sono vini moderni e omologati, costruiti per piacere ai mercati internazionali e alle riviste americane.. é una questione etica e di gusto ma ognuno ha i suoi e le proprie idee sul discusso argomento in merito all'omologazione del mondo del vino e qui alle Velenosi pur facendo ottimi prodotti non fanno eccezione, assecondando quello che il mercato richiede.

Prendiamo ad esempio la bottiglia di Passerina Villa Angela 2010 che abbiamo assaggiato.. colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, fluido e brillante. Al naso molto delicato e rotondo, una vena alcolica leggera (12.5%vol.) sostiene un bouquet fragrante con note fruttate come pesca e agrumi. Al palato ottima corrispondenza con il naso, fresco, sapido fragrante e dinamico, di facile e instancabile beva, va giù che é una meraviglia soprattutto se servito bello fresco; bassa acidità, buona polpa e piacevole finale zuccherino dove ritornano le note fruttate già sentite al naso.

Quindi un vino ottimo, che tutti i vostri compagni di cena apprezzeranno, ma dove sono le particolarità, gli spigoli, l'acidità e il carattere?? Tutto qui.. é un posto di lavoro a tempo indeterminato come casellante (chiedo scusa alla categoria), stipendio assicurato (che é già una buona cosa) ma emozioni zero. Qui si va sul sicuro, ma se vi piace rischiare e cercare il vino che sappia farvi esclamare "cazzo che vino!!" e non solo "buono questo vino..." cercate altrove.

Ideale per pasteggiare con il pesce ma anche con antipasti, paste estive e carni bianche, prezzo contenuto tra le 8-9 euro e facile reperibilità anche presso la grande distribuzione. Un vino a colpo sicuro per un aperitivo alla moda o per incuriosire commensali poco inclini al mondo del vino, che sicuramente saranno incuriositi e ridacchieranno leggendo il nome del vino sull'etichetta.. oltre che gradire l'omologazione del gusto...

Comunque.. essendo anche noi trentenni figli del vino omologato, non possiamo negare di aver bevuto tutta la bottiglia fino all'ultima goccia con gran piacere (e poca curiosità).

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