...quando si beve questo rosso si ha la piacevole sensazione di bere un vino vero, genuino, onesto, prodotto da persone semplici che vogliono dimostrare con i loro prodotti, che é possibile sviluppare un'agricoltura ecosostenibile di qualità.
Tornare a scrivere del Piceno superiore e delle sue colline é sempre un gran piacere. Ho già elogiato questa terra in occasione della recensione del Piceno Superiore Aurora e oggi non posso far altro che ripetermi nello scrivere di questo Terre di Giobbe della vitivinicola Fiorano.
Zona del Piceno superiore, quindi Marche e più esattamente provincia di Ascoli Piceno, tra le dolci e verdi colline che si snodano tra il mar Adriatico e i monti Sibillini.
Apprezzo molto questo vino e i suoi vignaioli, il Rosso Piceno non é certo conosciutissimo ai più, ne possiamo parlare di un vino internazionale o che riscuote grandi consensi tra gli intenditori, ma a me personalmente piace molto. Nutro grande rispetto per un vino che ben rappresenta il territorio di provenienza e chi lo produce, dove si pone l'attenzione alla coltivazione delle uve e alla genuinità del prodotto, lasciando in secondo piano il marketing e i grandi mercati, come purtroppo, ad esempio, avviene in alcune situazioni toscane,venete o piemontesi.
Prendiamo questa azienda Fiorano.... anche in questo caso vale il discorso affrontato per i vini Aurora, non si pensa ai grandi numeri, ma bensì a sviluppare un'agricoltura biologica attenta, a vendere direttamente i propri prodotti al consumatore, attraverso il circuito della "Terra Trema" e dei vignaioli indipendenti italiani. Già questo merita il nostro plauso e il nostro massimo rispetto.
Una azienda sita Cossignano (AP), in una zona bellissima, circondata da un naturale anfiteatro di colline, che con soli 5 ettari vitati e 30.000 bottiglie prodotte ci offre vini di grande sincerità.
Parliamo del loro Terre di Giobbe... trattasi di un Rosso Piceno Superiore D.O.C. 2007, 10.000 bottiglie prodotte, di cui una acquistata dal buon Stefano alla recente rassegna "La Terra Trema" al Leoncavallo di Milano. Si tratta di un vino composto da uve biologiche certificate Montepulciano (70%), Sangiovese e Merlot in egual misura (15%) e raccolte a mano in cassetta. A vinificazione ultimata ben 7 mesi di maturazione in acciaio, a cui segue un anno di affinamento in botte di rovere e 6 mesi in bottiglia.
Nel bicchiere si presenta di color rosso rubino intenso con riflessi violacei, denso e fitto come l'inchiosto. Al naso attacca morbido, vinoso e abbastanza intenso, un piacevolissimo sentore fruttato (con predominanza di frutta rossa come ciliegie e more) ben sorretto da una vena alcolica decisa ma non invasiva (13.5% vol.). Al palato risulta caldo e di corpo, armonico e aromatico. Si ha la sensazione di un vino tosto e rustico ma ben equilibrato dalla morbidezza dei tannini e dalla dolcezza delle note fruttate. Il finale é abbastanza lungo con una buona persistenza aromatica.
Un buon vino, sincero, che pur senza acuti si lascia apprezza per semplicità, armonia e piacevolezza di bevuta. Non siamo ai livelli del Piceno Superiore dei vini Aurora (almeno per il sottoscritto), ma come dicevo sopra, quando si beve questo rosso si ha la piacevole sensazione di bere un vino vero, genuino, onesto, prodotto da persone semplici che vogliono dimostrare con i loro prodotti, che é possibile sviluppare un'agricoltura ecosostenibile di qualità.
Il prezzo alla fonte é di 7,5 euro, dimostrazione che si può offrire al mercato la qualità alla portata di tutti. Un'ulteriore plauso quindi per il rapporto qualità-prezzo.
Per concludere non mi resta che consigliavi di lasciarlo riposare in cantina per qualche annetto (trattandosi di un vino di buona longevità potete dimenticarvelo per 4-5 anni), di stappare con un'oretta di anticipo, accompagnarlo con pietanze a base di carne, formaggi, ma soprattutto con pane e ciauscolo (il salame marchigiano...) e naturalmente di non lasciarvi scappare almeno un paio di bottiglie se vi capita l'occasione. Alla vinicola Fiorano si fanno vini "naturalmente" ottimi.
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