Capita che qualche personaggio famoso ad un certo punto della propria carriera (solitamente alla fine) stanco di essere sempre sotto i riflettori, decida di ritirarsi in campagna e di investire i soldoni guadagnati in una bella cascina. Un esempio lampante é Moser, prima ciclista e oggi produttore di vini, p il pugliese Albano, ma lo é stato anche il mitico Nils Liedholm, celeberrimo uomo di calcio, di quelli tutti di un pezzo, di quelli che sanno farti vivere lo sport con poetica passione. Il compianto Nils, deceduto nel 2007 a 85 anni, allenò anche il Varese calcio e da queste parti é sempre ricordato con grande affetto. Ora che non c'é più, ci lascia in eredita la sua seconda passione dopo il calcio, ovvero il vino.
Già perché nel 1973 Nils acquista Villa Boemia, una tenuta a Cuccaro Monferrato, da cui insieme al figlio Carlo, nel 1985 inizia a produrre i classici del Monferrato, Grignolino in primis, ma anche Barbera d'Asti. Ed é proprio il suo Grignolino del Monferrato Casalese D.O.C. anno 2005 di cui parliamo oggi.
Il Grignolino é innanzitutto un vino di non facilissima bevuta. Ha sicuramente estimatori, ma anche alcune caratteristiche poco gradite hai più. Il Grignolino lo si ama o lo si odia. Sicuramente un vino "non moderno", se vogliamo secondario, che non é mai riuscito ad affermarsi nel panorama vinicolo italiano. Per chi come il sottoscritto preferisce vini più "scuri", o predilige cabernet e sangiovese, il Grignolino rientra nella cerchia di vini così-così, capita di trovare bottiglie piacevoli e altre più austere, con quella punta di acidità che proprio non digerisco. Parliamo però di un vino onesto, genuino e poco "furbo", un vino vero che ben rappresenta il territorio di provenienza. Diciamo un vino "indipendente", che mantiene le sue particolarità senza omologarsi al gusto più in voga oggi.
In questa versione dell'agricola Liedholm parliamo di un Grignolino prodotto al 100% con uve Grignolino, vendemmiate l'ultima settimana di settembre. Successivamente 4 mesi di maturazione in botti di acciaio inossidabile e l'imbottigliamente. Un vino quindi giovane, senza il classico invecchiamento nel legno.
Così, nel bicchiere si presenta particolarmente fluido, di un rosso chiaro e vivace, con riflessi arancio. Bella sensazione di leggerezza. All'olfatto risulta "tranquillo" e delicato, sentori di sottobosco e bacche rosse, note speziate e basso sentore alcolico (qui siamo a 12,5% vol).. Al palato ottima bevibilità, di poco corpo, molto beverino; decisamente snello. Un vino fresco ed asciutto dal tannino aspro, con un finale che lascia una punta di acidità, un po' eccessiva per i miei gusti, ma che rappresenta una caratteristica di questo vino.
Nel complesso, pur non rientrando nella tipologia di vini che preferisco, devo ammettere che ho trovato il Grignolino Liedholm molto piacevole, soprattutto il piacere di bere un vino "piccolo" e non omologato. Se cercate una bevuta diversa dal solito, buttatevi su questa bottiglia, se invece preferite i "soliti" classici toscani, piemontesi o siciliani, bé non lasciate perdere... ma rischiate.. magari scoprite un nuovo vino di cui innamorarvi.
Un vino da bere giovane, nell'arco di 3 anni, é un rosso che ben si adatta anche con piatti più leggeri, come carni bianche, ma anche pesce o piatti estivi, essendo bevibile anche a temperature di 12-14 °C. Fascia di prezzo non elevata (siamo sulle 7 euro per questa bottiglia), quindi.. non vi resta che provare..ma fate attenzione a certi Grignolino da 3 euro che vedo in vendita in alcuni supermercati...
Pur non essendo un appassionato del genere, pollice su per il Grignolino del maestro Liedholm.
Ciao, io ne ho uno del 1985.
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