lunedì 29 novembre 2010

NEBBIOLO 2007 - Langhe D.O.C. - Marchesi di Barolo

...se cercate in questo vino il "figlioccio" del Barolo, allora consiglio Nebbioli più strutturati e più importanti, ma se cercate un buon rosso per una cena con amici a poco prezzo...questa bottiglia fa il caso vostro..


Nebbiolo D.O.C. di Marchesi di Barolo, un'azienda vinicola che è un pezzo di storia della viticoltura italiana. Cantina situata in centro paese a Barolo nel cuore delle Langhe, bellissima. 

L'occasione per acquistare il loro Nebbiolo arriva attraverso e-bay dove l'enoteca Modavini di Montà nel cuore del Roero, metta all'asta queste 6 bottiglie. Mi aggiudico l'asta ad un buono prezzo (5,5 euro a bottiglia, contro le 7,70 dell'enoteca). 

Così decido di investire i soldi risparmiati nell'acquisto e nella spedizione, per andare direttamente da Walter a Montà per ritirare le bottiglie e approffittarne per acquistare altre 2 bocce di Roero D.O.C.G. (e visitare anche la cantina di Walter chiamata Crota ed Michel). Consiglio a tutti di farci un giro, producono ottimo Roero e nell'adiacente enoteca trovate ottimi vini nazionali e non, con un occhio di riguardo ai piemontesi... se poi sfruttate le aste su e-bay come ho fatto io... risparmiate anche qualche bel soldino.

Prima di parlarvi del Nebbiolo in questione vi anticipo subito che questa bottiglia e la sua bella etichetta non la troverete in enoteca, in quanto è una tiratura che i Marchesi di Barolo riservano al circuito della ristorazione. Quindi se vi interessa contattate Walter di Modavini.
Ovviamente l'uva è 100% Nebbiolo delle Langhe, macerazione per 7 giorni nelle proprie bucce e 6 mesi di affinamento in bottiglia. 

Alla vista si distingue il classico colore del Nebbiolo, rosso rubino con sfumature granato, bagna bene il bicchiere, compatto all'aspetto ma lascia filtrare qualche raggio di luce. Piuttosto fluido. All'olfatto sprigiona con i suoi 14%vol una bella intensità alcolica, lasciando poco spazio ai sentori fruttati che comunque si fanno sentire. Al primo sorso si fa sentire soprattutto l'alcool, non un buon impatto, ma già al secondo si apprezzano tutte le qualità di questo nebbiolo. Va giù che è una meraviglia, vinoso e fresco, tannico quanto basta e leggermente amarognolo.

Un bel bere accompagnato alla polenta e spezzatino della Betta.

Sicuramente non siamo di fronte ad un grande nebbiolo, diciamo un "nebbiolino" ideale per pasteggiare, che si lascia bere e apprezzare. 

Se cercate corpo e intensità, se cercate in questo vino il "figlioccio" del Barolo, allora consiglio Nebbioli più strutturati e più importanti, ma se cercate un buon rosso per una cena con amici a poco prezzo, contattate Modavini perché questa bottiglia fa il caso vostro, in più mettete sul tavolo un Marchesi di Barolo che è pur sempre sinonimo di qualità e simbolo della cultura vinicola delle Langhe. 

Direi un ottimo vino da pasto con un rapporto qualità-prezzo invidiabile. Io ho sfruttato l'offerta ma anche a prezzo pieno (7,70euro) è un buon acquisto. Un saluto Walter.. tornerò non so quando, ma sicuramente quando apri la cantina per le degustazioni!!

domenica 28 novembre 2010

LE SERRE NUOVE DELL'ORNELLAIA 2004 - Bolgheri D.O.C. Rosso - Ornellaia

La ragione spesso ci impone di evitare spese folli per il vino, anche se ci piacerebbe tanto poterci permettere bottiglie del genere, però i casi della vita sanno riservarci delle belle sorprese e così grazie al sig. Luigi, abbiamo l'opportunità di berci ogni tanto qualche bottiglia di grande spessore, come questo rosso di Bolgheri tenuta dell'Ornellaia, una tra le 5 az. vinicole più prestigiose d'Italia, se non la prima in assoluto, tenendo conto che qui si produce anche il Masseto il numero uno dei cru italiani (valutazioni di mercato che partono dalle 350euro in su) con riconoscimenti internazionali che un blog intero non basterebbe a contenerli tutti. (Questo per dovere di cronaca, per il resto lasciatemi dire che tra un Masseto e ad esempio, un Barolo Monfortino di Coterno non c'è proprio paragone, come equiparare Ronaldo a Messi... tutti e due fortissimi ma vuoi mettere la classe di Messi.. quella é poesia e non solo calcio..)

Ma parliamo del vino in questione, che di cose da dire ce ne sono parecchie. Le tenute Ornellaia sono situate a nord-est di Bolgheri , Toscana centrale, zona Maremma per intenderci, colline basse da cui si vede il mare. 

Qui non parliamo di tradizione e storia ma bensì di una az.vinicola piuttosto recente; come spesso accade in questa zona d'Italia (la nuova vita degli ormai bolliti Supertuscan sembra passare dalla Maremma..), le tenute nascono infatti solo nel 1981, con l'obbiettivo di creare fin da subito vini di grande eccellenza, con lo scopo di diventare i numeri uno in Italia.

La capacità di trovare una terra unica, i grandi investimenti e le grandi capacità nella coltivazione e produzione del vino, hanno permesso nel giro di pochi anni, che questo obbiettivo venisse pienamente raggiunto. (L'obiettivo di ricreare in Maremma una piccola Bordeaux per intenderci..con vigneti tipicamente francesi e piglio internazionale)

La bottiglia in questione è denominata "Le Serre Nuove", diciamo il secondo vino dell'Ornellaia dopo il famoso e costoso Ornellaia Bolgheri DOC Superiore.  Questo Serre Nuove nasce nel 1997 ed è principalmente prodotto con le uve dei vigneti più giovani. 

Quando parliamo di grandi vini anche l'annata ha la sua importanza, e questo 2004 è figlio di un'annata da manuale, ideale per la produzione di vini di alta qualità, dopo la torrida e non eccelsa annata del 2003.  

Questo vino composto, assembla 40% di Cabernet Sauvignon; 40% di Merlot; 15% di Cabernet Franc e 5% Petit Verdot, il tutto raccolto a mano e selezionato per ben 2 volte. Viene fermentato in acciaio per 18 giorni a cui seguono 17 mesi in barriques e 6 mesi di affinamento in bottiglia. Il vino nasce proprio attraverso l'assemblaggio delle 4 uve ,che avviene dopo i primi 12 mesi di barriques. Le percentuali delle uve utilizzate soprariportate, fanno riferimento all'annata 2004, in quanto ogni anno le percentuali, i tempi di fermentazione e la quantità di bottiglie prodotte possono variare. 

Detto questo passiamo alla degustazione.. nel bicchiere si nota un bel coloro rosso, piuttosto vivace ma anche bello intenso, non filtra molta luce. All'olfatto sprigiona una bella complessità di profumi, sicuramente fruttato e dolce, ma anche potenza alcolica (14%vol.) e aroma di spezie e legno. All'assaggio da il suo meglio, molto avvolgente, corposo e ricco di tannini importanti, ma sa essere anche fresco e bevibile, con un bel finale lungo, dolce e balsamico. 

Un buon Bordeaux potremmo dire, se non fossimo in Toscana ovviamente.. Comunque un gran bel vino, importante ma con slancio , che non raggiunge i livelli qualitativi del più famoso Ornellaia, ma, tenendo conto che costa 3 volte meno, direi che voliamo comunque alti.  Questi super-blend pur essendo vini ottimamente costruiti e piacevoli alla beva, ci lasciano sempre un po' di "amaro in bocca" per la mancanza di poesia, tradizione e terroir che invece riscontriamo in altri produttori piemontesi e anche toscani.

Prezzo in enoteca variabile in base all'annata, per un 2004 siamo intorno alle 30-35euro. 

Nella speranza di poter riassaporare questo Serre Nuove (ma soprattutto il suo papà Ornellaia...)...  un applauso per chi ha avuto la capacità (e il contante) per costruire un blend di ottimo livello. Tadizionalisti e poeti tenetivi alla larga.

mercoledì 24 novembre 2010

VIGNETI DI TORBE 2006 - Ripasso Valpolicella classico superiore D.O.C. - Domìni Veneti



...Possiamo dire di aver bevuto un Ripasso "classico", senza eccellenze ma anche senza difetti, che sa farsi amare senza risultare ruffiano.


Secondo giorno on the road per la Valpolicella.. dopo una lunga e piovosa giornata il meritato riposo con una bella cena alla "Trattoria dalla Bice", antica osteria con oltre 100 anni di eno-gastronomia alla spalle, cucina casalinga e ambiente molto accogliente.

Siamo a Torbe, pochi km sopra Negrar.. nel cuore della Valpolicella. 

Ad accompagnare i nostri piatti, come sempre da queste parti, un bel Ripasso; considerando la simpatia e il buon rapporto instaurato con il sign. Bartolomeo (proprietario della "baracca") lasciamo a lui la scelta della bottiglia. Diamo una sola indicazione.. qualcosa della zona.. ed eccoci accontentati.. un Ripasso dei Vigneti di Torbe, dei Domìni Veneti, direttamente dalla Cantina Sociale di Negrar, un'istituzione da queste parti.. centro nevralgico della produzione locale con oltre 200 soci. 

Prodotto con la classica tecnica del Ripasso (di cui abbiamo già parlato nella recensione dell'Austero) questo Vigneti di Torbe, viene affinato x ben 24 mesi in botte e per 6 in bottiglia, raggiungendo una gradazione alcolica di circa 14°C. Un vino che se ben conservato può mantenersi intatto per una decina di anni. 

Il "rosso" si presenta subito bene, colore molto fitto con riflessi violacei, "sporca" bene il bicchiere formando archi ben visibili, all'olfatto il classico profumo della Valpolicella, alcolico e dolce allo stesso tempo, fruttato ma senza essere troppo ruffiano, il giusto equilibrio tra un vino "piacente" e un vino "tosto". Al palato risulta vellutato e avvolgente, gradevole all'attacco, tannico quanto basta per un finale degno di un buon Ripasso, lungo, saporito ed evocativo.. ti viene subito voglia di fare un altro sorso.

Possiamo dire di aver bevuto un Ripasso "classico", senza eccellenze ma anche senza difetti, che sa farsi amare senza risultare ruffiano. Neanche a dirlo, che finisce prima la bottiglia della cena, e per chiudere il cerchio mi tocca chiedere una grappa di Amarone. 

Un vino davvero piacevole che conferma ancora una volta l'azzeccato rapporto qualità prezzo del Ripasso. Non raggiungiamo i picchi dell'Amarone sia chiaro, ma considerando che il costo in proporzione è meno della metà, direi che è un vino da consigliare a chiunque voglia bere bene senza alleggerire troppo il portafoglio.

Costo di circa 10euro in enoteca, 18 in trattoria. Very good!!

martedì 23 novembre 2010

GAUDENZIO 2006 - Rosso toscano I.G.T. - Az. Agr. Scarpeto di Sotto

...Nonostante manchi della finezza e della classe che solo i grandi vini hanno, si tratta comunque di un prodotto molto valido, che si fa apprezzare proprio per le sue caratteristiche di vino potente e senza compromessi. 


Siamo in fiera a Milano, giriamo per gli stand e tra una degustazione e l'altra ci imbattiamo in questa Az. Agr. Scarpeto di Sotto, comune di Certaldo (FI). 

Assaggiamo quello che a dir loro è il pezzo forte della loro produzione vinicola, si tratta di un Rosso Toscano Riserva, annata 2006, denominato Gaudenzio. 

Ottenuto da uve Merlot in purezza e successivamente affinato per 8 mesi in barriques. Quindi il classico vino per "merlottiani" convinti.

E' un bel vino tosto diciamolo subito. Alla vista si presenta di un bel rosso scuro, direi quasi un vino nero.. all'olfatto un bouquet chiuso, che sprigiona fin da subito una grande potenza alcolica (13%vol.) e forti sentori di spezie e cuoio. Molto denso, lo si nota anche sulle pareti del calice. Decisamente carico, muscoloso, austero. Al palato conferma una forte presenza alcolica, poco spazio alla dolcezza e ai retrogusti fruttati, come dicevo è un vino molto robusto, inchiostrato.

Nonostante manchi della finezza e della classe che solo i grandi vini hanno, si tratta comunque di un prodotto molto valido, che si fa apprezzare proprio per le sue caratteristiche di vino potente e senza compromessi. 

L'unico problema riscontrabile è sul finale.. rimane molto il gusto di alcool e impasta un po' la bocca. 

Sicuramente un vino non per tutti, ma ideale per chi apprezza vini piuttosto grezzi e non troppo inclini ai palati più moderni.

Lasciar sfiatare almeno un'oretta per abbassare il forte sentore alcolico, ideali con brasati e piatti in umido. Pagato 9euro. Buon vino.

GLI ARCHI 2008 - Ripasso Valpolicella classico Superiore D.O.C. - Corte Campagnola

...un vino di spessore, complesso nei suoi aromi, ma che si lascia bere con grande facilità...


Siamo sempre in Valpolicella durante il nostro tour enogastronomico, è la prima sera e non si può far altro che andare a cena nella storica "Antica Osteria Valpolicella" per un'esperienza eno-gastronomica di assoluto valore.
Siamo a S.Rocco, piccola frazione del comune di Marano, nel cuore del Valpolicella classico, l'osteria è proprio come ce l'aspettavamo; piccola, tradizionale, con pochi tavoli, raffinata il giusto e con un fiore all'occhiello... al piano inferiore una fantastica cantina scavata nella roccia piena di ottimo nettare. Una delizia x i nostri occhi!! 

Il menù propone molti piatti che a base di Amarone, uno più squisito dell'altro, il classico risotto all'Amarone e zucca, i ravioli di zucca in salsa all'Amarone, il filetto in salsa di Amarone, la tagliata di manzo aromatizzata all'Amarone ecc... tutto di ottima qualità e al giusto prezzo per qualità-servizio-ambiente (35euro per primo,secondo,dolce,caffè ecc... escluso il vino). 

Per accompagnare il tutto prendiamo una bottiglia di Ripasso 2008, az. Corte Campagnola. Essendo amanti del Ripasso non rimaniamo delusi. 

Bel colore rosso rubino, denso e fluido allo stesso tempo, buona potenza alcolica (14%vol.) e ottimi sentori di frutta e spezie, come un buon Ripasso deve saper trasmettere. 
Rispetto ad altri produttori, tipo l'Austero di Zardini, questo Ripasso risulta meno corposo e tannico, meno difficile se così si può dire, risultando altamente bevibile, ideale per berne più di un bicchiere e per pasteggiare. 

Insomma un vino di spessore, complesso nei suoi aromi, ma che si lascia bere con grande facilità e che può riscontrare il favore di molti. La tecnica di produzione, fermentazione e affinamento è quella già descritta nelle recensioni di altri Ripasso. 

Acquistandolo al ristorante ci è costato 16 euro, ma credo che in cantina si possa acquistare ad un prezzo decisamente inferiore. 

Non da rimanere estasiati ma sicuramente ottima impressione.

lunedì 22 novembre 2010

FIOBBO 2008 - Pecorino D.O.C. - Vini Aurora

...Un bianco con personalità, dal carattere spiccato e dalla struttura complessa, ma al contempo riesce a non appesantire troppo la beva, regalandoci un vino molto bevibile e piacevole.


Dopo essere stati per 3 gioni ospiti dell'agriturismo Aurora, arriva il momento della partenza e ovviamente degli acquisti, voglio dire, con tutto quel ben di dio sott'occhio mica potevamo tornare a casa a mani vuote!! 

E così dopo 3 giorni a colpi di Barricadiero e Rosso Piceno, decidiamo, giusto per curiosità di assaggiare anche il bianco, e ci portiamo a casa un paio di bottiglie di questo Pecorino di Offida, denominato Fiobbo. 

Bé, scelta azzeccatissima, perché se all'Aurora Vini producono ottimi rossi, i bianchi a giudicare da questo Fiobbo, non sono da meno. 
Allora dicevamo... vino Pecorino D.O.C. biologico al 100%, la tipica uva della zona del Piceno, il più importante vino bianco marchigiano insieme al Verdicchio di Jesi. 

Fermentazione e maturazione avvengono per il 30% in barriques il resto in acciaio, poi 6 mesi di affinamento in bottiglia. 

Ne deriva un bianco piuttosto "tosto", con una notevole struttura, sostenuta alcolicità (14%vol.) ma allo stesso tempo anche equilibrato, senza quella fastidiosa acidità che a volte si riscontra in alcuni vini bianchi (soprattutto quelli di bassa qualità). 

Ottimo all'olfatto e alla vista, bel giallo paglierino, brillante, denso e profumato, fruttato e fresco. 

Un bianco con personalità, dal carattere spiccato e dalla struttura complessa, ma al contempo riesce a non appesantire troppo la beva, regalandoci un vino molto bevibile e piacevole.

Ideale con il pesce come ogni bianco, ma considerando che si tratta di un vino bianco di spessore si abbian bene anche con carni bianche e formaggi.

Il costo in enoteca si aggira sulle 10euro, non pochissimo per un bianco,  ma la differenza rispetto ad altri vini "sturastomaco" si sente e come. Spesi bene.

sabato 20 novembre 2010

AMARONE della Valpolicella Classico D.O.C. 2003 – Aldrighetti

...molto avvolgente, caldo, austero ma anche piacevole, finale lungo vellutato e leggermente dolciastro. Che gran vino!!


La Terra Trema 2009, si va al Leo a degustare ed acquistare un po’ di vino onesto e a buon prezzo direttamente dai produttori.
Io e il mio amico Ste compriamo una boccia a testa di questo Amarone, promettendoci di conservarla per bene e ritrovarci a berle insieme con una bella cena dedicata a questo grande vino.

E così.. dopo circa un anno uniamo le forze e organizziamo la serata. 2 bottiglie di Amarone a cui abbiniamo il piatto classico della Valpolicella, ovvero il risotto amarone e zucca (che sofferenza vedere un bicchiere di amarone “sprecato” per macerare la zucca..) ed un fantastico brasato con polenta. Direi che con gli abbinamenti ci siamo. Decisamente una bella serata enogastronomica.

Il vino in questione ovviamente non delude le aspettative.

Prodotto dall’az. Agricola Aldrighetti, comune di Marano, siamo nella zona di produzione del Valpolicella Classico. Vitigno a pergola composto da uve   Corvina, Molinara, Rondinella.  Raccolta a mano verso la fine di settembre l’uva viene messa a riposo in cassette di legno e quindi impilate nei fruttai fino ai primi di febbraio. L’uva non viene subito pigiata, ma subisce una fase di appassimento, che grazie all’umidità, all’aria e ai profumi dell’autunno, conferisce all’Amarone quel sapore particolare che lo rende un vino unico. Sicuramente questa operazione é molto delicata (bisogna controllare il processo di appassimento, aria, umidità ecc..) è un po’ il segreto principale dei vignaioli della zona per produrre l’Amarone (ma anche il Recioto). Insomma per fare un grande Amarone bisogna fare un’ottima fase di appassimento.

Quando le uve sono appassite al punto giusto avviene una lenta fase di macerazione e fermentazione. Successivamente 7/8 mesi di maturazione in acciaio e 3-4 anni di affinamento in botti di rovere e 6 mesi in bottiglia. Passano quindi quasi 6 anni prima che la bottiglia venga commercializzata. (Quindi nel 2010 beviamo l’annata 2004) 

Parliamo del vino… all’aspetto si presenta di un bel colore rosso granato, molto spesso, ottimo profumo, si fa sentire sia la potenza dell’alcool (15%vol.) ma anche il dolciastro delle uve passite, sentori spezie e frutti da sottobosco, ma anche cuoio e legno. Al palato è molto avvolgente, caldo, austero ma anche piacevole, finale lungo vellutato e leggermente dolciastro. Che gran vino!!
Fondamentale stappare un paio di ore prima e servire alla giusta temperatura (intorno ai 18 °C), così scende il forte sentore alcolico e si lascia spazio ai molti profumi che l’Amarone sa offrire.

Il vino in questione si aggira tra  le 20-25euro, ma se acquistate direttamente dal sign. Aldrighetti ve la cavate con sole 15euro. Direi un vino eccezionale per una cifra non elevatissima.

Non c’è che dire, tutti soddisfatti.. attendo di degustare altri Amaroni per poter fare un confronto con questa bottiglia, comunque per il momento il giudizio non può che essere positivo anche a confronto con altri rossi degustati e pagati all’incirca la stessa cifra.

venerdì 19 novembre 2010

CAMPIGLIA 2008 - Metelli Antonio & figlio

...è vero che il vino del contadino non è proprio gradevole da bere, però posso garantirvi che è molto meglio di tutti i pessimi bonarda o frizzantini del cazzo che vi fate spinare nel 90% delle pizzerie italiane!! 


Devo ammettere, ero piuttosto indeciso, non sapevo se raccontarvi o meno di questo vino, considerando che non so neppure di che vino si tratta, ne da che tipologia di uva proviene.. comunque, visto e considerando che questo non vuole essere un blog x intenditori o sommelier internazionali, mi sembrava giusto dare un po' di spazio anche al vino del popolo,  perché, se la bottiglia in questione ha poco da dire, il luogo e i produttori da cui l'abbiamo acquistata meritano la nostra attenzione (Mi sono ripromesso di tornare a farci un giro prossimamente). 

Allora, prima la storia... domenica autunnale, classica gita fuoriporta, destinazione Mottarone a caccia di porcini... questo l'obbiettivo... svolgimento reale della giornata.. gente che arriva dalla Svizzera e altri da Milano, è Domenica e il Sabato sera è stato pesante un po' x tutti.. morale, ci ritroviamo che ormai sono le 10.30, ed ovviamente non è già più un orario da "fungiat"! 

Partiamo lo stesso.. dopo aver costeggiato il lago Maggiore sponda piemontese, il capo gita ci porta a scoprire questa piccola chicca. Siamo nel comune di Nebbiuno (Novara), all'incirca sopra Stresa, svoltiamo a destra in una piccola strada sterrata, un cartello in legno scritto a mano indica "vendita prodotti", pochi metri, parcheggiamo e bam!! Figata pazzesca. 

Un piccolo e vecchio borgo in pietra praticamente disabitato, facciamo un giro, e... bam!... al di la del borghetto si apre l'incanto!! Un bel prato verde in discesa, sulla destra dei fantastici filari (tipo vigna) di kiwi, alla fine del prato piante di mele, sulla sinistra una piccola vigna, in mezzo al prato un castagno sembra controllare la zona, sotto di noi il fantastico panorama del lago Maggiore e delle isole Borromeo. 

Scattiamo qualche foto (peccato x la giornata grigia) e rientriamo nel borgo.. proseguiamo per una stradina e... bam!, troviamo un cortiletto con un anziano signore seduto su una seggiola davanti all'uscio. E' il nostro uomo, è il contadino, è l'unico abitante con la moglie (in affitto) del borgo, (in affitto la casa...non la moglie..) ci racconta un po' di storia del posto e poi ci presenta i frutti del suo lavoro, ovvero kiwi, patate, mele e vino rosso. 

Ebbene il vino rosso da tavola prodotto dal sign. Metelli Antonio con l'aiuto del figlio, è frutto di quella piccola vigna che sta proprio davanti a noi, non lo troverete in commercio, ma solo passando da questo piccolo quanto fantastico luogo. 

Parlare del vino risulta piuttosto superfluo, è il classico vino del contadino, nessuna nota particolare, nessun sentore di frutta, barrique ecc... solo uva fermentata, 12,5%vol, e tanta tradizione, onestà e amore per la terra. Il vino ci costa solo 3euro, e siamo molto felici di averlo comprato, e il sign. Antonio è palesemente contento di aver ricevuto visita e aver venduto qualche prodotto. 

A proposito è vero che il vino del contadino non è proprio gradevole da bere, però posso garantirvi che è molto meglio di tutti i pessimi bonarda o frizzantini del cazzo che vi fate spinare nel 90% delle pizzerie italiane!! 

Fatevi un giro a Nebbiuno e chiedete del sign. Metelli.. ne vale la pena..per gli occhi e per l'anima..

giovedì 18 novembre 2010

GRECALE - Moscato I.G.T. - Cantine Florio

Domenica, pranzo di famiglia con sorelle, cognati e nipotine varie, per la serie sai quando ti siedi ma non quando ti alzi...è ormai pomeriggio inoltrato quando arriva il momento del dolce, e il buon Gigi ci omaggia con questa bottiglia di Moscato siciliano denominato Grecale prodotto dalle storiche cantine Florio di Marsala, costruite in pietra e tufo nel lontano 1832. 

Questo vino liquoroso è ottenuto attraverso un mix di uve di Pantelleria e dell'entroterra di Noto. Quindi avviene una parziale fermentazione alla quale viene successivamente aggiunto un distillato di vino e il tutto affinato x alcuni mesi.
Il risultato è questo ottimo moscato di colore giallo paglierino, con riflessi dorati, molto zuccherino e quindi dolce, ma grazie anche alla sua gradazione 15,5% vol. non ci fa mancare il giusto e dovuto retrogusto alcolico. Ottimo anche il profumo che sprigiona all'olfatto, con forti sentori  dolciastri come miele, albicocca e uva passa. 

Essendo un vino "da dolce" (ma si può abbinare bene anche con frutta e perché no formaggi..) va servito piuttosto fresco, diciamo tra i 12-14 °C. Il costo in enoteca dovrebbe aggirarsi tra i 7-9 euro. 

Non siamo sicuramente al livello di grandi passiti come il Pantelleria o il Recioto, ma se volete fare una bella figura ad una cena con un buon vino da dolce, senza svenarvi troppo, questo Grecale fa il caso vostro.

ROSSO PICENO 2008 - D.O.C. - Vini Aurora

...un vino generose e gradevole, semplice, che rispecchia la filosofia dell'azienda Aurora, e questo come sempre... è un gran bel pregio.


Ho già tessuto le lodi di questa azienda vinicola biologica di Offida (AP) nella recensione del Rosso Piceno Superiore, andiamo ora a parlare dl suo fratellino minore, ovvero il rosso piceno normale, non riserva per intenderci, quello da bere giovane.

Annata 2008, siamo sui 13%vol., composto da uve sangiovese  65%, più molntepulciano e merlot.

Bel colore rosso rubino, limpido e fluido, ma allo stesso tempo al palato sa essere anche avvolgente e tosto il giusto. Bello alcolico all'olfatto, con qualche sentore fruttato. Tannico quanto basta.

Un buon vino, non di grande struttura ma giustamente equilibrato tra un vinello da bere tutti i giorni con qualsiasi pietanza e un vino più importante come nella sua versione superiore.

Direi un vino generose e gradevole, semplice, che rispecchia la filosofia dell'azienda Aurora, e questo come sempre... è un gran bel pregio. Da notare la bella etichetta che rappresenta una scena del carnevale di Offida.

Il costo è contenuto sui 4/5 euro, e questo ne eleva ulteriormente il rapporto prezzo-qualità.

mercoledì 17 novembre 2010

VALPOLICELLA 2009 - D.O.C. - Pietro Zardini

...il tappo in silicone un po' mi ha lasciato deluso... forse è solo una mia menata (...non credo) ma togliere il piacere di annusare il tappo dopo aver aperto un vino è sempre un po' un peccato..


Della visita alla cantina del produttore Pietro Zardini durante il Valpolicella tour ne ho già parlato durante la recensione dell'Austero, il Ripasso di casa Zardini... in attesa di stappare l'Amarone parliamo invece di questo Valpolicella D.O.C., se vogliamo il meno importante dei vini prodotti da questa azienda vinicola. Il prezzo ovviamente ne è conferma, 4euro alla bottiglia in cantina... ovviamente il meno caro del lotto.

Meno caro significa meno buono?? In questo caso ovviamente si, è chiaro che Ripasso e Amarone sono un gradino sopra (e quindi anche più costosi).

Comunque è giusto provare anche i così detti vini minori...quelli che costano poco, vanno giù lisci e si adattano benissimo alle cene di tutti i giorni, e che qualche volta ci sanno anche stupire per caratteristiche inaspettate per una bottiglia di così poco costo.

Allora, composizione.. Corvina 60% - Rondinella 25% - Molinara 10% - Altre Uve 5, gradazione alcolica 12,5% vol. affinamento in botti di rovere 8/12 mesi e successivamente in acciaio. Vino da bere piuttosto giovane, da servire intorno ai 16°C.

All'aspetto si presenta di un rosso granata abbastanza limpido, fluido, discretamente profumato, non molto alcolico.. direi tranquillo da bere, un vino che all'olfatto non presenta particolarità spiccate, ma che fa dell'equilibrio e della semplicità il suo punto di forza.

Ideale da bere con qualsiasi tipo di pietanza... un buon vinello da stappare senza impegno.. 

A proposito dello stappare.. ok che è un vino da 4euro ma il tappo in silicone un po' mi ha lasciato deluso... forse è solo una mia menata (...non credo) ma togliere il piacere di annusare il tappo dopo aver aperto un vino è sempre un po' un peccato.. comunque per questa tipologia di vini ci può stare... forse dovrebbero obbligare i produttori a segnalare il tappo in silicone nell'etichetta... alla fine si parla pur sempre di un vino disciplinato come D.O.C. Comunque il vino è ok...

martedì 16 novembre 2010

POJEGA 2008 - Ripasso Valpolicella Classico Superiore D.O.C. - Guerrieri Rizzardi

...il classico vino che chiunque lo assaggia ti risponde "cavolo che buono!". Ed è proprio questo il motivo per cui, pur nella sua eccellenza, ci fa venire qualche dubbio...


In sosta a Negrar durante il nostro Valpolicella tour decidiamo nonostante il tempo uggioso e l'inverno ormai alle porte, di andare a visitare i bellissimi giardini di Pojega, uno degli ultimi esempi di giardino all'italiana.

Propietari di questa tenuta fin dal '600 sono i conti Rizzardi, che non solo hanno splendidamente  conservato il tutto, ma circa una trentina di anni fa proprio nel prato adiacente la tenuta, hanno impiantato questo spettacolare vitigno da cui viene prodotto il vino in questione, che come noterete prende prorio il nome della tenuta.

La figata aggiuntiva è che prorio all'ingresso della tenuta c'è un piccolo wine-shop con tutti i prodotti del sign. Rizzardi dove è possibile degustare ed acquistare i suoi vini. Detto fatto, degustiamo ed acquistiamo 2 bottiglie di Pojega, perchè del Ripasso noi ( x noi si intende io e Betta) siamo grandi estimatori.

E così pochi giorni dopo stappiamo questa bella bottiglia per degustarcela con la dovuta calma e la giusta temperatura.

Iniziamo a dire che il Valpolicella Classico Superiore D.O.C. è già un gran bel vino, se poi il tutto viene "ripassato" (da qui il nome Ripasso) nelle vinacce dell'amarone dopo che questo è stato svinato.. potete immaginare la particolarità di questo vino.

Il Pojega è ottenuto da uve Corvinone e Corina (85%) più Rondinella e Molinara (15%), fatte maturare x 12 mesi in botti di Slovenia. Nel bicchiere si prensenta con un bel colore rosso rubino, luminoso, ma è all'olfatto che questo vino da il meglio, con aromi intensi e piacevoli, in un giusto equilibrio tra alcool, legno e frutti rossi, in bocca risulta morbido, caldo e tannico al punto giusto, molto avvolgente. Anche il  finale mantiene intatti gli aromi e il sapore alcolico (13,5%vol per quest'annata 2008).

Tutto buonissimo, il classico vino che chiunque lo assaggia ti risponde "cavolo che buono!". Ed è proprio questo il motivo per cui, pur nella sua eccellenza, ci fa venire qualche dubbio... che sia uno di quei vini furbi che tanto vanno di moda oggi causa sign. Parker e compagnia bella?? Il dubbio resta perchè l'azienda Rizzardi è una delle più forti nel territorio Valpolicella-Soave-Bardolino, produce numerosi vini di ogni tipologia, vende molto in america... e questo Pojega è proprio tirato a lucido per piacere a tutti... diciamo che manca un pò il tocco del contadino...del fatto in casa...

Menate a parte, rimangono tutti gli aggettivi e le lodi sopraelencate.. aggiungeteci che ne vengono prodotte 80.000 bottiglie l'anno numerate una ad una... e che il costo si aggira sulle 9 euro.. spese veramente bene. Ottima qualità per il prezzo non c'è che dire...

lunedì 15 novembre 2010

JOVEN BARRICA 2006 - Terramoll

...Il vino è sinceramente buono, ma se usato x pasteggiare come ha fatto il sottoscritto, alla lunga risulta piuttosto pesante x densità e alcolicità. Troppo muscolo.


Di ritorno da Formentera Gigi, Barbara e Amalia ci omaggiano con questa bella bottiglia di vino rosso, prodotto nella famosa isola dall'azienda vinicola Terramoll.

Questo Joven Barrica è prodotto da un mix di uve 70% Cabernet sauvignon, 22% Merlot, 8% Monastrell, e successivamente messo in barriques per 3 mesi.

All'aspetto si presenta con un bel colore rosso ciliegia intenso quasi amaranto. All'olfatto discreti sentori di frutta e spezie, mentre al palato risulta  molto tannico, polposo,denso, dal retrogusto molto alcolico. Decisamente carico.

Il vino è sinceramente buono, ma se usato x pasteggiare come ha fatto il sottoscritto, alla lunga risulta piuttosto pesante x densità e alcolicità. Troppo muscolo.

Un vino interessante considerando la particolarità della zona di produzione che si fa sentire anche nel vino.

Carina l'etichetta nella sua semplicità.. 

Forse un po' caruccio, considerando che costa all'incirca 11euro, sicuramente in Italia a questa cifra si beve decisamente meglio. 

domenica 14 novembre 2010

ROSSO DEI PODERI 2007 - Maremma toscana rosso I.G.T. - Barone Pizzini

Barone Pizzini è uno dei più grandi produttori della Franciacorta, produzione bio, nella fattispecie siamo però in Toscana presso i poderi di Ghiaccioforte vicino a Scansano.
Questo rosso I.G.T. si fa apprezzare da subito per la bella veste grafica dell'etichetta e per un bel colore rosso-violaceo. Prodotto da uve Sangiovese 85%, Merlot 5% e Alicante 10%, affinato in piccola parte nei barriques (12mesi), il resto in acciaio.. insomma tutti elementi che fanno pensare ad un gran vino.

Invece, almeno al sottoscritto, la bottiglia in questione non ha entusiasmato particolarmente. L'ho trovato troppo fluido e leggermente acido, troppo morbido, poco avvolgente e corposo. Buoni invece i sentori olfattivi.

Costo in enoteca di circa 7-8euro, che non è pochissimo considerando che a questo prezzo si possono trovare vini molto migliori. 

Sicuramente il Barone Pizzini si destreggia meglio nei prodotti della Franciacorta, suo territorio di origine, rispetto alle produzioni dei vigneti acquisiti in altre zone d'Italia. Spero in futuro di poter assaggiare anche i restanti vini del Podere di Ghiaccioforte (Morellino e Estatatura), per capire l'effettivo valore dei vini prodotti in Toscana.

ROSSO PICENO SUPERIORE 2007 - D.O.C. - Aurora

...vini che rispecchiano a pieno la filosofia e l'amore per la terra, vini fatti con passione "politica" e non da winemaker alla moda, tutte caratteristiche che queste persone (a cui mando un grande saluto) riescono a trasmettere all'interno del loro vino.


Ho scoperto questo fantastico Rosso Piceno Superiore 3 anni fa durante "la Terra Trema" di Milano, ed è stato subito amore, tanto che l'anno scorso insieme ad amici ci siamo concessi una 3 giorni di relax ospiti del bellisimo agriturismo dei compagni dell' azienda Aurora.

Una bellisima azienda biologica sita nel comune di Offida a metà strada tra Ascoli Piceno e S. Benedetto del Tronto in uno scenario collinare mozzafiato.

Da persone così non poteva che svilupparsi una grande produzione vinicola, vini che rispecchiano a pieno la filosofia e l'amore per la terra, vini fatti con passione "politica" e non da winemaker alla moda, tutte caratteristiche che queste persone (a cui mando un grande saluto) riescono a trasmettere all'interno del loro vino.

I numerosi premi e riconoscimenti ottenuti dai Vini Aurora dimostrano l'alto livello qualitativo dei vini prodotti.

La bottiglia in questione è un Rosso Piceno Superiore D.O.C. 2007, prodotto con uve biologiche Montepulciano 60% e Sangiovese 40%, viene affinato per un anno in botti di rovere e per 6 mesi in bottiglia. Di colore rosso rubino molto inteso, sprigiona ottimi profumi di  ciliegia e prugne, vino di grande potenza (14%), ottimo corpo, gusto persistente e avvolgente con un bel rilascio di note fruttate. Se proprio dobbiamo trovargli un difetto forse lega un pò al palato.

Essendo un vino di una certa importanza è consigliabile stappare la boccia almeno un'oretta prima o eventualmente lasciarlo sfiatare in un decanter.

Una nota di merito x le belle etichette, che rappresentano artisticamente il palazzo comunale di Offida e la tradizione carnevalesca de "Lu bove finte". Anche nella veste grafica un bel simbolo dello stretto rapporto tra Aurora e il territorio.

Il costo della bottiglia è di 9euro un buon prezzo considerando l'alta qualità del prodotto in questione. Un ottimo rosso che consiglio vivamente di provare.

Andata ad Offida a trovare gli amici dell'Aurora, una bevuta con una bella tavolata in loro compagnia ci ricongiunge nel migliore dei modi con la più genuina tradizione rurale.

VILLA MADDALENA 2007 - Marche rosso I.G.T. - Villa Maddalena

...Buon corpo anche se niente di particolarmente potente e avvolgente. 


Cena veloce a casa dello Ste che poi si va al teatro...  Manco farlo apposta ci presentiamo entrambi con 2 bottiglie di rosso marchigiano... 

Iniziamo la  cena con questo Villa Maddalena, un Marche rosso I.G.T. prodotto dall'azienda Villa Maddalena (Monterado, Ancona) da cui il vino prende il nome. Un vino che oserei definire "moderno", se mi passate il termine e capite cosa voglio dire.

Composto da più uve (principalmente Montepulciano ma anche Sangiovese e Merlot), quindi 18 mesi tra barrique e grandi botti di rovere francese.

Si presenta con un bel colore rosso-violetto, non particolarmente intenso, abbastanza luminoso , all'olfatto sprigiona un buon profumo, direi spezie e frutta rossa, piacevole al palato, piuttosto morbido, come si dice...va giù che è un piacere...ma anche un finale piuttosto lungo.. di certo qui i tannini non mancano. Buon corpo anche se niente di particolarmente potente e avvolgente. Gradazione sui 13%vol. 

Un buon vino da bere subito ma adatto anche ad un breve invecchiamento. Abbinamento con carni rosse, selvaggina ecc... Stappare un'oretta prima e servire tra i 18-20 °C. 

sabato 13 novembre 2010

SASSAIOLO 2007 - Rosso piceno superiore D.O.C.

...diciamo anche che di questa considerazione non me ne frega una mazza, perchè Rosso Piceno e Rosso Conero sono 2 tipologie di vino che apprezzo molto.


Iniziamo con il dire che per molti i vini marchigiani non rappresentano l'eccellenza vinicola italiana, almeno non al livello dei grandi vini toscani, piemontesi o veneti... diciamo anche che di questa considerazione non me ne frega una mazza, perchè Rosso Piceno e Rosso Conero sono 2 tipologie di vino che apprezzo molto.

Il Piceno in questione è un rosso superiore, annata 2007, prodotto da Monte Schiavo. L'invecchiamento è in botti di rovere, e stiamo parlando di uve Sangiovese e Montepulciano (50 e 50). Siamo tra le colline di Ascoli Piceno, luogo fantastico a dir poco, che si snota tra il mar Adriatico e i monti Sibillini.

Ma parliamo della boccia in questione. Bel rosso granato, non troppo denso, piuttosto trasparente, di buona gradazione alcolica (13% vol.), discreti sentori olfattivi, vino da bere giovani, costo contenuto (siamo sui 6-7 euro in enoteca), ideale con la carne e pasta al ragù.

Non un gran vino ma decisamente onesto per il buon prezzo. E' un buon vinello da portare alle grigliate estive, insomma quelle situazioni in cui conta più il "quanto" si beve rispetto al "cosa". Vi garantisco che tra improbabili sangiovesi, bonarda, primitivi e indescrivibili dame di lambrusco da 5l. fate una bella figura con questo Sassaiolo.

giovedì 11 novembre 2010

FRAPPATO 2009 Valle dell'Acate

Ho scoperto questo vino quasi per caso, (ovvero bottiglia acquistata x provare un vino che non conoscevo..) e non sono rimasto deluso. Direi quasi una sorpresa per la sua particolarità...

Vino siculo (Ragusa), conosciuto anche come Frappato di Vittoria . Vinificato in purezza da uve frappato. Colore rosso rubino, ma chiaro, trasparente, quasi luminoso, gradazione non elevata (12.5% vol.), all'olfatto sprigiona poca potenza ma ottimi sentori di frutta rossa, mirtilli, more ecc... poco tannico e avvolgente ma con un discreto rilascio sul palato.

X chi non ama molto i bianchi e i rossi robusti è il vino ideale, si abbina benissimo anche con il pesce (in particolare con zuppe, tonno, grigliate), perfetto x aperitivi, formaggi freschi e carni bianche. Ideale anche durante l'estate..

E' un vino giovane dal breve affinamento (6 mesi in acciaio + 3 nella boccia) va servito abbastanza fresco (tra i 14 e i 16 gradi) e consumato giovane (1-2 anni max). Costo non elevato (8euro).

Direi buon rapporto qualità prezzo, bevuto d'estate in una calda serata siciliana può dare grandi soddisfazioni.

mercoledì 10 novembre 2010

AUSTERO 2006 - Ripasso Valpolicella classico superiore D.O.C.

...al palato risulta potente, persistente e alcolico (14% vol), ma sa essere anche rotondo e amabile...


Allora iniziamo subito a dire che stiamo parlando di un gran Ripasso, e che questo è uno dei miei vini preferiti.

Ho scoperto da poco questo Austero della vinicola Pietro Zardini, con sede in San Pietro in C. in Valpolicella, proprio durante il mio eno-week del primo novembre, nel trittico Valpolicella-Soave-Bardolino. Così sono passato da questa cantina a fare un pò di spesa ed ho così scoperto questo nuovo (per me) ottimo produttore.

La vinicola Zardini è un'azienda piccola, i loro vini sono distribuiti solo nelle enoteche e ristoranti del veronese e dintorni.. e ragazzi miei posso assicurarvi che fanno sul serio.
Questo Austero ripasso annata 2006 composto da Corvina 60% - Rondinella 25% - Molinara 10%, Altre uve 5%.

Versato nel bicchiere, mi ha colpito... per un bel colore rosso intenso quasi violaceo,  che "sporca"  le pareti, scendendo lentamente e lasciando un colorito violaceo, all'olfatto sprigiona profumi di frutta e spezie ma soprattutto una bella potenza alcolica, al palato risulta potente, persistente e alcolico (14% vol), ma sa essere anche rotondo e amabile, bel finale lungo e vinoso che da a questo vino la giusta importanza.

Consiglio vivamente, considerando il forte sentore alcolico (forse un po' esagerato, e x alcuni abituati a vini più moderni molto profumati può essere un punto negativo, ...ma che il sottoscritto apprezza molto..), di stappare almeno un'ora prima la boccia, e di servirlo alla giusta temperatura, così da far sfiatare l'alcool e lasciare spazio ai suoi sentori fruttati. 

Purtroppo qui in zona Varese è difficilmente reperibile, è però possibile acquistare un cartone da 6 attraverso il sito del Sole24 (costo 90euro, quindi 15euro la bottiglia...forse un po' caro per questo Ripasso), ma il mio consiglio è di passare direttamente in cantina da Pietro, risparmiate un sacco, e allora si il rapporto qualità prezzo diventa elevato. Da segnalare anche la bella veste grafica dell'etichetta.

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Niente enologo, niente concimi, approccio artigianale e tanta semplicità affinché il vino possa esprimere al meglio il territorio. Se dici Fiano, Ciro Picariello è un punto di riferimento assoluto.

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...una fusione eno-culturale vincente, un vino che intriga, incuriosisce e si lascia amare, un vino del sole e della gioia, della bellezza territoriale e popolare che accomuna Spagna e Sicilia.

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CINQUE VINI, TRE SORELLE, UN TERRITORIO > TUTTI I ROSSI DEL CASTELLO CONTI... IL POST DEFINITIVO

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Conosco e bevo "Castello Conti" da alcuni anni, e provo una profonda ammirazione per i loro vini e per il lavoro "senza trucchi" di Elena e Paola. Da una recente visita con degustazione presso la loro cantina di Maggiora, é nata una sorta di collaborazione appassionata, che mi ha permesso di gustare l'intera produzione di rossi del Castello, che oggi in questo mega-post ho il piacere di raccontarvi alla mia maniera...

ACQUISTI IN CANTINA... A VOLTE I CONTI NON TORNANO !!

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da "Le vie del vino" di Jonathan Nossiter... < - In cantina questo Volnay, che qui é a 68 euro, ne costa più o meno 25. Quindi non sono i De Montille ad arricchirsi. Ma quando arriva a Parigi o a New York, il vino costa almeno il doppio che dal produttore. - Quindi per noi che abitiamo in Francia val la pena di andare a comprare direttamente da lui. - Si in un certo senso, il ruolo dell'enoteca in città è quello di aprirti le porte per farti scoprire il tuo gusto personale, e di esserti utile quando hai bisogno di qualcosa rapidamente. Poi spetta a te stabilire una relazione diretta con il produttore >

NON STRESSATECI IN ENOTECA !!

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...Anche se sono un po’ più giovane e indosso il parka con le pins non significa che entro per mettermi sotto il giubbotto le bottiglie di Petrus fiore all’occhiello della vostra enoteca, quindi evitate di allungare il collo o sguinzagliarmi alle spalle un commesso ogni volta che giro dietro allo scaffale.