...Un gran bel vino non c'è che dire... tutte le caratteristiche di importanza che un vino di tale spessore dovrebbe avere sono qui ben rappresentate, compreso "purtroppo" un equilibrio e un piglio tipicamente internazionale, che spesso caratterizza ed omologa questi blend supertuscan decisamente poco autoctoni e se vogliamo ultimamente fuori moda.
Ogni tanto qualche bottiglia di pregio passa anche da queste parti. E così ecco nelle mie mani il gioiellino di casa Frescobaldi, nato dall'unione tra i marchesi e Robert Mondavi, dalla tanto discussa joint venture sull'asse toscana-california.
Ogni tanto qualche bottiglia di pregio passa anche da queste parti. E così ecco nelle mie mani il gioiellino di casa Frescobaldi, nato dall'unione tra i marchesi e Robert Mondavi, dalla tanto discussa joint venture sull'asse toscana-california.
Dei Frescobaldi si sa.. tutto. Sicuramente un pezzo di storia dlla tradizione enologica toscana, una produzione di quantità e qualità, non stiamo parlando di una mega-industria del vino (in verità si...), ma di un insieme di poderi atti a produrre vini di ottimo livello (mentre altri più commerciali..). Come dire tanti medi produttori tutti sotto il nome dei marchesi Frescobaldi, 700 anni di storia del vino.
In questo caso siamo al top, ovvero alla tenuta "Luce della Vite", sita a Montalcino, con vitigni di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Oltre al Luce qui si produce anche il Brunello e il Lucente. Possiamo dire che il Luce é il vino più importante di questa tenuta e forse di tutta la produzione Frescobaldi.
La bottiglia in questione annata 1998, é già un piccolo gioiello di estetica, non male, ma parliamo del vino. Nato dall'unione del Merlot con il Sangiovese.. praticamente come prendere il Brunello (100% Sangiovese) e aggiungerci la morbidezza e la rotondità del Merlot, all'incirca 50 e 50, che può variare in base alle annate (nel 1998 60 e 40). 12 giorni di fermentazione più 4 settimane di macerazione nelle proprie bucce. Laffinamento è di 12 mesi in barriques francesi più 6 in botti di rovere di Slavonia.
Nel bicchiere si presenta di un bel colore rosso rubino con riflessi granato. Già all'olfatto si fa sentire la sua struttura complessa, austero e deciso, ricco di profumi, fruttato ma anche speziato. In particolare note di bacche rosse e cannella. In bocca ha un grande impatto, potente e alcolico, equilibrato da tannini morbidi e avvolgenti. Il finale lungo e ampio con un retrogusto dolciastro che richiama subito un'altro sorso.
Un gran bel vino non c'è che dire... tutte le caratteristiche di importanza che un vino di tale spessore dovrebbe avere sono qui ben rappresentate, compreso "purtroppo" un equilibrio e un piglio tipicamente internazionale, che spesso caratterizza ed omologa questi blend supertuscan decisamente poco autoctoni e se vogliamo ultimamente fuori moda.
Possiamo criticare i Frescobaldi per essersi "svenduti agli americani", per essere una multinazionale del vino, per farci bere quello che i winemaker vogliono farci bere; che a tanta eleganza e marketing manca forse il grezzo sapore della terra, dell'uva e del contadino che la lavora... ma proviamo a scolarci questa bottiglia senza pensare troppo a tutte queste menate, degustiamola senza preconcetti di parti, e godiamocela fino all'ultima goccia..
Ovviamente tutto questo (sia il grande vino in questione che tutto l'ambaradam del marketing ecc..) ha il suo prezzo.. ed é salato.. per questa annata siamo intorno agli 80euri.. sicuramente tanti x un vino.. e forse su queste cifre si può bere di meglio.. ma voliamo comunque alti..
Lasciamo stare il rapporto qualità/prezzo che per questi vini non ha senso...
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